Benvenuto tra noi Principe della pace – Buon Natale!
Una delle caratteristiche che ci accompagna sempre durante la nostra vita è il ricordare. Ma ricordare che cosa? Ricordare soprattutto le belle cose della nostra vita, i fatti che abbiamo vissuto nel nostro passato, sia in modo personale, sia nella nostra famiglia, sia di coloro che amiamo e abbiamo amato. Il ricordo è un dono fondamentale dell’uomo, perché gli permette di rivivere le esperienze passate per poterle in qualche modo riattualizzare nel presente.
Ecco quindi che veniamo al nostro tempo di Natale.
Cosa rappresenta per noi il Natale? …una tradizione, oppure un ricordo di ciò che Dio ha fatto per noi?
Nelle profezie messianiche del profeta Isaia si parla di una promessa, e si parla anche di un fatto concreto al capitolo 9: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”. Noi cristiani siamo coloro che hanno sperimentato l’adempiersi delle promesse fatte da Dio al popolo di Israele.
Anche noi eravamo nelle tenebre o possiamo ancora esserlo se non accogliamo questa grande luce. Essa ha preso forma e materia, non è rimasta solo nelle parole profetiche, e nemmeno nel cielo, come a volte pensiamo che Dio sia lontano dalle nostre vite reali.
“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio” dice sempre Isaia al capitolo 9 versetto 5.
La grande luce è venuta per illuminarci attraverso una creatura data a noi nella sua più grande semplicità e fragilità: un bambino.
Quale stupore ancora oggi pensare che le tenebre e le oscurità della nostra vita possano essere diramate e liberate grazie ad un bambino. Eppure questo bambino viene definito sempre da Isaia come il “Principe della pace”, il “Dio potente”. Di fronte a questa nascita possiamo andare fino a Betlemme, seguendo la stella, anche solo per curiosità, oppure per necessità o anche per disperazione.
Quale stupore ancora oggi pensare che le tenebre e le oscurità della nostra vita possano essere diramate e liberate grazie ad un bambino. Eppure questo bambino viene definito sempre da Isaia come il “Principe della pace”, il “Dio potente”. Di fronte a questa nascita possiamo andare fino a Betlemme, seguendo la stella, anche solo per curiosità, oppure per necessità o anche per disperazione.
Potrà mai questo bambino portare la pace nella mia vita? …portare la luce nelle mie tenebre, portare la speranza nelle mie angosce?
Prendiamo coraggio di avviarci anche noi, come hanno fatto i Magi, e seguire quella luce che ci porta da questo bimbo. Non rimarremo delusi, perché quello che prima era impossibile Dio lo rende possibile, quello che prima non potevo vedere ora potrò vederlo, la strada che prima era oscurata dalle tenebre ora sarà chiara e nitida.
Così dice Isaia al capitolo 11: “Il lupo dimorerà insieme con l’agnello… il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà”.
Io voglio credere che Dio può fare molto di più di quello che hanno già visto i miei occhi, perché quando accolgo questo bambino nella mia vita, Lui cambia il mio cuore ed instaura la sua pace dentro e fuori di me.
Il Natale per me non è una tradizione, e nemmeno un ricordo, ma è l’esperienza che Dio mi dona per sentire ancora una volta quanto mi ama e quanto si prende cura di ogni dettaglio nella mia vita.
Prego che anche tu possa fare in questo Natale una nuova esperienza dell’amore di questo bambino: il Signore Gesù è il tuo Principe di pace!
Buon Natale,
p. Luca e i fratelli e sorelle della comunità di Strona