Veglia pasquale e Domenica di Risurrezione

Sabato Santo 26 marzo sera ha avuto inizio la Veglia pasquale davanti al sagrato della chiesa con la benedizione fuoco.

Simbolo della luce che Cristo è venuto a portare con la Sua risurrezione, il fuoco acceso ha simboleggiato la vittoria di Cristo sulle tenebre. Seguendo il cero pasquale i fedeli sono entrati in chiesa accendendo le proprie candele dalla luce del cero e in ascolta dell’annuncio dell’Exsultet pasquale cantato dal pulpito.

P. Luca commentando le parole del Vangelo ha messo in luce una notizia straordinaria che sempre ci accompagna: Cristo è risorto! I discepoli davanti a questa notizia rimangono senza parole e anche noi davanti a quello che Gesù ha fatto per noi rimaniamo scossi, quasi impauriti, senza sapere cosa dire, perché la risurrezione rappresenta un qualcosa di incomprensibile, di inspiegabile e al quale non siamo in grado di dare una risposta. Il Signore però non ci chiede di capire bensì di credere e sperimentare quello che Lui ha fatto per noi.

Al termine dell’omelia p. Luca ha invitato le persone presenti ad entrare nel sepolcro allestito per l’occasione sotto la cappellina del Sacro Cuore, per sperimentare quello che i discepoli stessi hanno sperimentato trovando il sepolcro vuoto. Questa esperienza vissuta nella fede ci fa diventare suoi testimoni, testimoni gioiosi della Sua risurrezione.  Guardando ai teli posati e al sepolcro vuoto possiamo vedere che anche ogni nostro problema e ogni nostra difficoltà sono morte con Cristo e non hanno più potere perché come dice la Sua parola: “Cristo risorto dai morti non muore più, la morte non ha più potere su di Lui!” (Rm 6,9).