Festeggiamento dei 40 anni della profezia di Camparmò

Giornata di Koinonia a Camparmò

Domenica 26 agosto la Koinonia di Biella ha partecipato alla giornata di Koinonia a Camparmò (VI), l’Oasi madre della Koinonia Giovanni Battista.
Per l’occasione sono stati festeggiati i 40 anni dalla profezia di Camparmò ed è stata benedetta una lapide commemorativa sulla quale è stato scolpito l’intero testo della profezia.
L’Oasi di Biella ha organizzato un pullman e alcune auto, partendo domenica mattino presto da Strona verso il Veneto.

L’incontro è iniziato con la messa all’aperto davanti alla cappella della Madonna di Guadalupe, presieduta da padre Ricardo Argañaraz. Alla funzione erano presenti anche padre Sandro Bocchin, pastore dell’Oasi di Camparmò, padre Giuseppe De Nardi, responsabile della Koinonia in Israele, padre Adriano Biccheri, pastore dell’Oasi di Roma, padre Paolo Sbarbati, delegato della Realtà della Sardegna, Anton Parilak, sacerdote greco cattolico della Koinonia di Presov in Slovacchia, padre Francesco Meneghini, pastore dell’Oasi di Plzen, padre Michael Khun, dell’Oasi di Chemnitz in Germania e dall’Oasi di Biella padre Luca Arzenton, pastore della stessa, accompagnato da padre Mirco Gazzola.

Alla celebrazione erano presenti oltre 400 persone provenienti da gran parte delle Oasi e Realtà della Koinonia nel mondo.

Durante la messa c’è stata la memoria di S. Giovanni Battista, patrono della comunità, e un intervento di Antonietta Salvan, dell’Oasi di Biella, che ha testimoniato come il 25 agosto del 1978 avesse ricevuto da parte del Signore la profezia di Camparmò.

Padre Ricardo, all’epoca un giovane sacerdote, aveva chiesto ad Antonietta di pregare per lui e Antonietta un giorno ricevette in preghiera la seguente profezia da parte del Signore:

La luce illuminerà le tue tenebre,
la notte sta lasciando posto al giorno
e la mia gloria risplende.
Tu, luce della mia gloria, devi risplendere;
tu parola della mia bocca, devi essere;
tu, azione della mia carità, devi compiere.
La tua sete di fare,
la tua fame di essere,
Io, il Signore, la conosco.
Camparmò sarà la mia casa di preghiera:
abiteranno con i miei vergini i miei poveri.
Casa di conversione, di comunione,
dove il mio amore avrà lo splendore della mia risurrezione.
Camparmò, segno di unità, di santità, di gloria.
Camparmò, dimora di Dio.
Scaturirà dalla mia casa
nuova vocazione, nuova evangelizzazione.
Camparmò, segno di conversione e di fedeltà a Dio.
Tutti quelli che Io, il Signore, vi manderò,
saranno da Me scelti e voluti,
per essere amati e nutriti da te, mio servo;
da Me, Signore e Dio, usati e plasmati
secondo la mia volontà e per la mia opera gloriosa.
Sarai tu il pastore dei poveri e dei vergini
… nessuno di voi perirà
perché grande è il mio amore per voi.
Tu sarai il segno del nuovo pastore:
tutto si compirà e mi glorificherete in eterno.
Le vostre mani siano sempre rivolte a Me,
per essere benedette nell’opera che dovrete compiere.
Non temere, Io ti parlo attraverso il cuore.

Ricardo riconobbe subito nelle parole della profezia la presenza del Signore e chiese ad Antonietta di inviarle immediatamente la profezia.
Commentando le parole della profezia Antonietta ha sottolineato l’importanza di come Camparmò sia segno di unità e di amore che ci deve sempre spingere ad amare i fratelli che il Signore ci mette accanto.

Al termine della celebrazione abbiamo raggiunto la lapide marmorea che ricorda la profezia di Camparmò, posta nei giorni precedenti tra la cappellina e la casa, chiamata Raab.
Di fronte a questa lapide, simbolo di come il Signore è intervenuto durante questi anni, padre Giuseppe ha paragonato la liberazione del popolo di Israele schiavo per quarant’anni in Egitto al cammino fatto in questi anni dalla comunità. Un attimo di commozione ha raggiunto padre Ricardo che, guardando alla moltitudine di persone che lo circondava, ha ricordato gli inizi di Camparmò: il Signore ha moltiplicato grandemente il Suo popolo e dal seme di Ricardo ha chiamato in questi 40 anni tante persone da tutto il mondo a seguirlo nel progetto della Koinonia Giovanni Battista.
Padre Ricardo ha benedetto la lapide e successivamente è stata letta una pergamena con i nomi dei responsabili della comunità presenti all’evento. La pergamena è stata sigillata e cementata all’interno della lapide.
La celebrazione si è conclusa con un’ottima grigliata offerta dalla comunità di Camparmò per continuare a vivere nella gioia dell’amicizia questo giorno così importante per tutta la Koinonia.