Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede – Buona Pasqua!
Prima dell’evento più importante della nostra fede, la risurrezione di Gesù Cristo, risuonava nella mente dei suoi amici questa domanda: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?» (Mc 16,3). I discepoli di Gesù erano ormai disorientati e preoccupati, dopo il “fallimento” della missione del maestro.
La prima preoccupazione che si presentava dopo la sua morte riguardava la rimozione di un nuovo ostacolo, la grossa pietra posta davanti al sepolcro, per poter ungere il corpo del rabbì defunto. Ma nel loro cuore la pietra era molto più grande di quella del sepolcro, perchè tutta la speranza e fiducia riposta in Gesù di Nazaret ormai se ne stava andando:
«Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.» (Lc 24,21).
Così i discepoli di Emmaus pensavano: abbiamo perso tempo, abbiamo sperato per un po’ di tempo, abbiamo creduto invano in questo uomo di Dio. Il loro volto, specchio del loro cuore, era diventato triste, ormai senza speranza.
Ma sia nell’andare verso il sepolcro, sia nell’incamminarsi da Gerusalemme ad Emmaus un fatto incredibile era già accaduto: Cristo era risorto dai morti! Nonostante ciò, il loro cuore e i loro occhi erano impediti a riconoscerlo (Lc 24,16). Ecco che Cristo risorto avvicinatosi ai suoi amici parla delle Scritture e apre loro gli occhi, donando luce e una nuova speranza per il loro futuro.
Quante volte ripetiamo anche noi la stessa scena e le stesse parole: «Io ho pregato e sperato che il Signore mi ascoltasse, ma non lo ha fatto… Ho cercato di chiedere aiuto a Dio, ma non me l’ha dato… Ho supplicato il Signore che intervenisse nella mia vita, ma mi ha abbandonato…». Ecco che la scena di Emmaus ci apre gli occhi: Cristo è davvero risorto ed è al nostro fianco, anche se non lo vediamo. I nostri occhi non lo vedono perchè abbiamo bisogno di ascoltare la sua voce, che ci ridona la vista. Quanto tempo dedichiamo all’ascolto della sua parola nella nostra vita quotidiana? Così i discepoli di Emmaus hanno parlato: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Abbiamo bisogno di un ritorno a Lui attraverso il suo Vangelo, la lettura della sua Parola, la preghiera con la Bibbia! Non abbiamo bisogno che qualcuno venga a rotolarci via la pietra dal sepolcro: abbiamo bisogno di sperimentare che è già stata rimossa! …altrimenti la nostra fede è vuota, come scrive San Paolo ai Corinzi: «Se Cristo non è risorto dai morti… vana è la nostra fede.» (1Cor 15,17).
Ecco cosa fare: permettere a Gesù di conversare con noi, come hanno fatto i discepoli di Emmaus, per sperimentare la potenza della risurrezione: Gesù è vivo, è risorto ed è presente nella nostra vita!
In questa Pasqua io posso di nuovo decidermi per Lui, per fare un nuovo incontro nella mia vita che riempia i vuoti del mio cuore.
Dedichiamo quotidianamente un tempo alla sua Parola, e allora sperimenteremo che davvero Cristo è risorto e quella pietra è già stata spostata dal nostro cuore!
Dedichiamo quotidianamente un tempo alla sua Parola, e allora sperimenteremo che davvero Cristo è risorto e quella pietra è già stata spostata dal nostro cuore!
Vi manifesto la mia vicinanza in questa Pasqua,
augurandovi tante benedizioni di pace e prosperità
e pregando per le vostre case e le vostre famiglie.Buona Pasqua,
p. Luca